Casa di accoglienza
L'attenzione verso l'universo femminile e le crescenti situazioni di emarginazione sociale, dovute anche alla lontananza dal contesto familiare e culturale nel caso di donne straniere, o più in generale a situazioni di violenza e disagio socio-economico, ha spinto l'associazione ad intraprendere un nuovo percorso.
Nel 2010, a fronte dell'acquisizione di una casa da parte della Parrocchia, l'associazione si è resa disponibile ad accogliere persone in situazione di grave emergenza abitativa segnalate da Caritas, come risposta di emergenza temporanea. Nel 2011 la struttura è stata destinata all'accoglienza diffusa dell'Emergenza Nord Africa conclusasi nel febbraio 2012. Da allora la struttura è stata sottoposta a ristrutturazione e conversione in due appartamenti.
Dal 2017 è attivo, come struttura di accoglienza per donne sole e/o con figli minori a carico secondo la LR 41/2005 art. 22 lett.A, l'appartamento posto al piano terra e dal 2019 anche l'appartamento posto al primo piano, precedentemente destinato all'accoglienza di donne richiedenti protezione internazionale. Il C.A.S., nel suo periodo di attività, ha accolto più di 50 donne, alcune in stato di gravidanza, altre con figli a carico; prevalentemente donne di origine nigeriana con un basso grado di istruzione e vissuti spesso traumatici.
La struttura si trova nel centro del paese da dove sono facilmente raggiungibili i servizi del territorio, quali istituti scolastici, stazione dei treni e fermate degli autobus, luoghi di aggregazione e parchi pubblici. L'alloggio è autonomo, dotato di ampi spazi comuni, all'interno e all'esterno.
Nel 2010, a fronte dell'acquisizione di una casa da parte della Parrocchia, l'associazione si è resa disponibile ad accogliere persone in situazione di grave emergenza abitativa segnalate da Caritas, come risposta di emergenza temporanea. Nel 2011 la struttura è stata destinata all'accoglienza diffusa dell'Emergenza Nord Africa conclusasi nel febbraio 2012. Da allora la struttura è stata sottoposta a ristrutturazione e conversione in due appartamenti.
Dal 2017 è attivo, come struttura di accoglienza per donne sole e/o con figli minori a carico secondo la LR 41/2005 art. 22 lett.A, l'appartamento posto al piano terra e dal 2019 anche l'appartamento posto al primo piano, precedentemente destinato all'accoglienza di donne richiedenti protezione internazionale. Il C.A.S., nel suo periodo di attività, ha accolto più di 50 donne, alcune in stato di gravidanza, altre con figli a carico; prevalentemente donne di origine nigeriana con un basso grado di istruzione e vissuti spesso traumatici.
La struttura si trova nel centro del paese da dove sono facilmente raggiungibili i servizi del territorio, quali istituti scolastici, stazione dei treni e fermate degli autobus, luoghi di aggregazione e parchi pubblici. L'alloggio è autonomo, dotato di ampi spazi comuni, all'interno e all'esterno.
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I PRINCIPI FONDAMENTALI
- valorizzare le differenze culturali di cui le donne sono portatrici – nessuna distinzione può essere compiuta per motivi riguardanti sesso, età, cultura, lingua e religione;
- permettere alle donne di conquistare maggiori spazi di autonomia e partecipazione, nell’ottica di una piena attuazione dei principi di uguaglianza, pari dignità sociale e cittadinanza;
- contrasto alla violenza maschile sulle donne, attraverso attività di sensibilizzazione e prevenzione per contrastare stereotipi e pregiudizi;
- empowerment come possibilità per le donne di autodeterminarsi, accrescendo la consapevolezza e la comprensione delle proprie condizioni;
- intercultura di genere come attenzione particolare agli effetti che le migrazioni hanno sulla definizione dei ruoli di genere nella famiglia, all’interno delle comunità migranti, nel lavoro e nella società nel suo complesso.
LA SINTESI PROGETTUALE
Destinatari del progetto sono donne sole, gestanti o donne con figli minori a carico che si trovano in una situazione di disagio correlato a temporanea mancanza di alloggio. Le situazioni specifiche possono essere varie, ma tutte devono fare riferimento ad un preciso grado di autonomia, di capacità di socializzazione che permetta loro di condividere un appartamento con altre donne e condividere la gestione nel rispetto dei modi e nelle forme esplicitate nel regolamento della casa.
Obiettivi del progetto:
accogliere donne in situazioni di disagio alloggiativo temporaneo
Gli appartamenti possono accogliere donne con o senza figli minori. Le stanze da letto a disposizione sono 2 al piano terra e 3 al primo piano, arredate in maniera da garantire a ciascuna donna e ai rispettivi figli/e il diritto alla privacy con uso comune di servizi igienici, cucina e salone. La lavanderia e il giardino sono comuni ad entrambi gli appartamenti.
La durata massima dell’accoglienza è di mesi 6, prorogabile sino ad un anno in base al progetto educativo personale e/o richiesta motivata da parte dell’ente inviante.
In ogni momento l’accoglienza potrà essere interrotta dal gestore per non rispetto del regolamento della casa e per motivi relativi alla vita in comune, quali il non rispetto delle regole o atteggiamenti deleteri alla convivenza.
L’accoglienza potrà essere richiesta dai Servizi Sociali e valutata con l’Associazione Portaperta anche in regime di emergenza.
favorire l’autonomia abitativa
Durante il periodo di permanenza nella casa gli operatori dell’Associazione sosterranno la ricerca dell’autonomia abitativa accompagnando le donne nell’accesso a:
- abitazioni private ed agenzie immobiliari, offrendo supporto nella gestione del bilancio familiare e per la stipula del contratto di locazione, l’attivazione delle utenze, la ricerca del mobilio e per il trasporto;
- abitazioni di emergenza abitativa e di edilizia popolare, supportando le donne nella preparazione dei documenti, ecc..
favorire l’inclusione sociale
L’inclusione sociale è uno dei temi centrali dell’accoglienza ed a questo proposito l’Associazione propone percorsi mirati al recupero o all'acquisizione delle competenze necessarie al raggiungimento dell’autonomia personale:
- corsi d’italiano per donne straniere con possibilità di sostenere l’esame CILS;
- mediazione linguistica e culturale, grazie a mediatori interni ed esterni, attivabili al bisogno;
- possibilità di partecipare allo Spazio Donna al fine di arricchire il livello di socializzazione, favorire l’autostima, apprendere piccole mansioni relative alla vita in autonomia, come cucinare o cucire;
- favorire il senso di cittadinanza in ordine ai diritti ed ai doveri con particolare attenzione alle tematiche femminili;
- favorire la conoscenza tra donne, il confronto, la condivisone e la costruzione di relazioni positive;
- creare, all’interno della casa, un clima di tipo familiare e di sostegno reciproco tra le donne ospiti;
- sostenere la donna nel suo progetto di vita, accompagnandola nella ricerca del lavoro e sostenendola in percorsi di formazione e/o studio;
- promuovere una rete di solidarietà in stretta connessione con tutte le risorse del territorio.
Tutte le azioni sono finalizzate al consolidamento dell’autostima, al contrasto della marginalità sociale, all’arricchimento del tessuto sociale, sempre in un’ottica interculturale.
favorire/sostenere la genitorialità
L’accoglienza non riguarda nello specifico i figli, e non vuole essere luogo di servizio specifico alla relazione madre -figlio, ma essendo luogo di convivenza, scambio e promozione dell’autonomia gli operatori potranno sostenere e favorire la genitorialità laddove si renda manifesta da parte del genitore difficoltà nella cura dei figli.
Gli operatori si relazioneranno con i servizi sociali territoriali al fine di condividere obiettivi, strategie, azioni.
La Casa offre ai bambini che vengono ospitati insieme alla madre un luogo protetto e sereno, a loro misura, dove possono trovare giochi, peluche e libri. Sarà cura delle operatrici supportare le madri a favorire il dialogo con i figli, aiutandole ad affrontare il momento di distacco dalla propria casa, dalle proprie abitudini e sicurezze.
Come servizio correlato all’accoglienza l’Associazione mette a disposizione, nel caso in cui il genitore ritenga necessario/opportuno, il doposcuola dell’Associazione nonché le attività ricreative proposte dalla Parrocchia (gite, oratorio, ecc.).
favorire percorsi di uscita dal disagio in rete con i servizi territoriali
Gli operatori ed i volontari dell’accoglienza saranno a disposizione per orientare le donne nella rete dei servizi territoriali, per l’accesso ai servizi, e per sostenere, in collegamento con i servizi sociali, le scelte in ordine all’autonomia personale (accesso al Centro per l’Impiego, accesso a fondi/ misure/ opportunità offerte dal territorio, ecc.).
Inoltre, in collegamento con la Caritas diocesana di Pistoia il progetto mette a disposizione un servizio di consulenza legale per tutte le questioni relative a permessi di soggiorno, situazione debitoria, diritto di famiglia, ecc.
Gli operatori saranno a disposizione al fine di accompagnare le persone nel percorso di autonomia, sostenendo, orientando, motivando e favorendo la messa in atto dei percorsi previsti a livello regionale al fine di favorire l’inserimento lavorativo. Sarà cura, degli operatori e dei volontari, il proporre stili di vita sostenibili, incentrati sulla sobrietà e sul rispetto degli altri e della natura anche proponendo un’ottica di bilancio condiviso della casa propedeutico alla vita domestica in autonomia.
Obiettivi del progetto:
accogliere donne in situazioni di disagio alloggiativo temporaneo
Gli appartamenti possono accogliere donne con o senza figli minori. Le stanze da letto a disposizione sono 2 al piano terra e 3 al primo piano, arredate in maniera da garantire a ciascuna donna e ai rispettivi figli/e il diritto alla privacy con uso comune di servizi igienici, cucina e salone. La lavanderia e il giardino sono comuni ad entrambi gli appartamenti.
La durata massima dell’accoglienza è di mesi 6, prorogabile sino ad un anno in base al progetto educativo personale e/o richiesta motivata da parte dell’ente inviante.
In ogni momento l’accoglienza potrà essere interrotta dal gestore per non rispetto del regolamento della casa e per motivi relativi alla vita in comune, quali il non rispetto delle regole o atteggiamenti deleteri alla convivenza.
L’accoglienza potrà essere richiesta dai Servizi Sociali e valutata con l’Associazione Portaperta anche in regime di emergenza.
favorire l’autonomia abitativa
Durante il periodo di permanenza nella casa gli operatori dell’Associazione sosterranno la ricerca dell’autonomia abitativa accompagnando le donne nell’accesso a:
- abitazioni private ed agenzie immobiliari, offrendo supporto nella gestione del bilancio familiare e per la stipula del contratto di locazione, l’attivazione delle utenze, la ricerca del mobilio e per il trasporto;
- abitazioni di emergenza abitativa e di edilizia popolare, supportando le donne nella preparazione dei documenti, ecc..
favorire l’inclusione sociale
L’inclusione sociale è uno dei temi centrali dell’accoglienza ed a questo proposito l’Associazione propone percorsi mirati al recupero o all'acquisizione delle competenze necessarie al raggiungimento dell’autonomia personale:
- corsi d’italiano per donne straniere con possibilità di sostenere l’esame CILS;
- mediazione linguistica e culturale, grazie a mediatori interni ed esterni, attivabili al bisogno;
- possibilità di partecipare allo Spazio Donna al fine di arricchire il livello di socializzazione, favorire l’autostima, apprendere piccole mansioni relative alla vita in autonomia, come cucinare o cucire;
- favorire il senso di cittadinanza in ordine ai diritti ed ai doveri con particolare attenzione alle tematiche femminili;
- favorire la conoscenza tra donne, il confronto, la condivisone e la costruzione di relazioni positive;
- creare, all’interno della casa, un clima di tipo familiare e di sostegno reciproco tra le donne ospiti;
- sostenere la donna nel suo progetto di vita, accompagnandola nella ricerca del lavoro e sostenendola in percorsi di formazione e/o studio;
- promuovere una rete di solidarietà in stretta connessione con tutte le risorse del territorio.
Tutte le azioni sono finalizzate al consolidamento dell’autostima, al contrasto della marginalità sociale, all’arricchimento del tessuto sociale, sempre in un’ottica interculturale.
favorire/sostenere la genitorialità
L’accoglienza non riguarda nello specifico i figli, e non vuole essere luogo di servizio specifico alla relazione madre -figlio, ma essendo luogo di convivenza, scambio e promozione dell’autonomia gli operatori potranno sostenere e favorire la genitorialità laddove si renda manifesta da parte del genitore difficoltà nella cura dei figli.
Gli operatori si relazioneranno con i servizi sociali territoriali al fine di condividere obiettivi, strategie, azioni.
La Casa offre ai bambini che vengono ospitati insieme alla madre un luogo protetto e sereno, a loro misura, dove possono trovare giochi, peluche e libri. Sarà cura delle operatrici supportare le madri a favorire il dialogo con i figli, aiutandole ad affrontare il momento di distacco dalla propria casa, dalle proprie abitudini e sicurezze.
Come servizio correlato all’accoglienza l’Associazione mette a disposizione, nel caso in cui il genitore ritenga necessario/opportuno, il doposcuola dell’Associazione nonché le attività ricreative proposte dalla Parrocchia (gite, oratorio, ecc.).
favorire percorsi di uscita dal disagio in rete con i servizi territoriali
Gli operatori ed i volontari dell’accoglienza saranno a disposizione per orientare le donne nella rete dei servizi territoriali, per l’accesso ai servizi, e per sostenere, in collegamento con i servizi sociali, le scelte in ordine all’autonomia personale (accesso al Centro per l’Impiego, accesso a fondi/ misure/ opportunità offerte dal territorio, ecc.).
Inoltre, in collegamento con la Caritas diocesana di Pistoia il progetto mette a disposizione un servizio di consulenza legale per tutte le questioni relative a permessi di soggiorno, situazione debitoria, diritto di famiglia, ecc.
Gli operatori saranno a disposizione al fine di accompagnare le persone nel percorso di autonomia, sostenendo, orientando, motivando e favorendo la messa in atto dei percorsi previsti a livello regionale al fine di favorire l’inserimento lavorativo. Sarà cura, degli operatori e dei volontari, il proporre stili di vita sostenibili, incentrati sulla sobrietà e sul rispetto degli altri e della natura anche proponendo un’ottica di bilancio condiviso della casa propedeutico alla vita domestica in autonomia.
L'EQUIPE DI ACCOGLIENZA
Il progetto prevede la sostanziale autonomia e autogestione della casa con la supervisione/tutoraggio/accompagnamento di una coordinatrice/educatrice professionale, un’operatrice per l’accoglienza/interculturale e un operatore di base. Il gruppo è coadiuvato da volontari formati dall’associazione.
RETTE
La retta comprende: il vitto, rispettando i bisogni specifici delle donne siano essi di natura religiosa che medica, l'alloggio e le utenze, i prodotti per l'igiene personale di base e la pulizia degli ambienti, prodotti per la prima infanzia, l'utilizzo di internet, il servizio di lavanderia, visite, cure mediche e farmaci dispensati dal Servizio Sanitario Nazionale, vestiario usato se necessario, accompagnamento ai servizi territoriali e svolgimento pratiche, attività di doposcuola, corsi di italiano, mediazione linguistica in inglese, francese e spagnolo, consulenza legale.
La retta non comprende: le spese scolastiche, il costo del trasporto in auto oltre un raggio di 15 km dalla struttura, altre mediazioni linguistico-culturali ed il servizio di baby-sitting, attivabili però su richiesta dell'ente inviante.
La retta non comprende: le spese scolastiche, il costo del trasporto in auto oltre un raggio di 15 km dalla struttura, altre mediazioni linguistico-culturali ed il servizio di baby-sitting, attivabili però su richiesta dell'ente inviante.